La storia
Poggio Bartoli è una splendida villa d’epoca medicea risalente al XV secolo, situata nelle dolci colline di Vicchio del Mugello, il paese che ha dato i natali a Giotto e al Beato Angelico. Inizialmente una casa-torre con evidenti scopi bellici, si trasforma nel corso dei secoli in un’elegante e maestosa residenza di campagna dove veniva praticata l’arte venatoria.
Una storia lunga cinquecento anni
La Villa fu costruita dalla nobile famiglia dei Bartoli, da sempre fedele ai Medici, che più volte nominarono alcuni suoi esponenti Vicari Regi di Scarperia. Qui, incastonati sulla facciata del Palazzo dei Vicari, ancora oggi possiamo ammirare due prestigiosi stemmi della famiglia Bartoli. La struttura nasce come casa torre e ha inizialmente evidenti scopi bellici. Nel corso del tempo viene via via ingentilita e si trasforma in una elegante e maestosa residenza di campagna.
È per lungo tempo utilizzata principalmente come residenza di caccia, per via della particolare conformazione del territorio circostante, che rivela una eccezionale vocazione venatoria. L’arte della caccia, in cui sia i Medici che i loro notabili si dilettavano con piacere, veniva qui praticata anche con l’ausilio dei rapaci.
Nei secoli a seguire la villa passa di proprietà ad altre importanti famiglie nobili toscane tra cui i Baldocci, i Papiani e gli Spinelli, di cui possiamo ammirare ancora oggi gli stemmi in pietra ai lati della facciata principale della villa.
Intorno alla metà dell’Ottocento l’intera proprietà viene acquistata da un’aristocratica famiglia svizzera, i Peratoner, che con l’Attività d’avanguardia di Pietro consolidano e rilanciano mediante pratiche agronomiche innovative gli oltre mille ettari che componevano la tenuta, portandola ai massimi livelli di produttività nell’ambito dell’agricoltura toscana dell’epoca.